Lo stile occidentale del Glover Garden

Nagasaki è ricca di influenze occidentali, ma l’esempio migliore è sicuramente il Glover Garden. Questo giardino, ricco di case di mercanti inglesi, si trova su una collina da cui si apre una vista mozzafiato sulla città. Il giardino prende il nome da Thomas Glover, un mercante scozzese che si trasferì a Nagasaki nel 1859.

Natura
Il lussureggiante Glover GardenIl lussureggiante Glover Garden

La fine del Sakoku

Nel 1858, il Giappone subì una vera e propria invasione europea. Fu l'anno che sancì la fine del Sakoku, il periodo di chiusura dei confini al mondo occidentale per difendersi dal commercio internazionale e dal cristianesimo, durato oltre 200 anni. L'unica eccezione era rappresentata da Nagasaki, che sull'isola di Dejima ospitava gli insediamenti commerciali portoghesi e olandesi. Terminato il Sakoku, Nagasaki designò diverse zone per l'insediamento degli stranieri, come Minami-Yamate, dove Thomas Glover costruì la sua casa.

Una casa occidentale dal tetto giapponese

Oggi la casa di Thomas Glover è il più antico edificio in legno in stile occidentale esistente in Giappone e attrae 2 milioni di visitatori all'anno. L'architettura è un mix di elementi occidentali e nipponici: finestre francesi, verande all’italiana e comignoli in stile inglese, ma con il tetto tipicamente giapponese. Al Glover Garden si possono ammirare anche le case di altri mercanti europei, come la Ringer House e la Walker House. Non dimentichi di fare una sosta al Freedom Café, dove potrà assaporare una tazza di caffè immerso nella Nagasaki del XIX secolo.

La chiesa cattolica di OuraLa chiesa cattolica di Oura

Una chiesa per i mercanti

Minami-Yamate cela molti altri tesori d'impronta occidentale. Combini la visita al Glover Garden con un tour della chiesa cattolica di Oura, situata a metà collina. Questa venne edificata nel 1864 per la comunità di mercanti occidentali in continua crescita ed è la più antica chiesa in legno in stile gotico del Giappone. Viene anche chiamata la "Chiesa dei 26 martiri", in memoria di 26 cristiani che vennero giustiziati sulla collina Nishizaka nel 1597 per lanciare un chiaro messaggio alla gente di Nagasaki: il cristianesimo qui non è tollerato.

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